Strange Days

Strange Days

A volte alcune giornate nascono male. Si vede subito quando qualcosa mina la serenità e, di conseguenza, annulla la soddisfazione del tempo che trascorriamo.
I sintomi a me familiari sono costituiti da una percepibile insofferenza a tutto e tutti, che va aumentando, in genere, col passare delle ore, e dal continuo desiderio di essere altrove.
Le ragioni di questa deviata percezione del mondo, di se stessi e delle proprie necessità risiede, il più delle volte, in una temporanea (dico così in quanto mi aspetto che sia effettivamente di passaggio e non persistente) insoddisfazione nei riguardi della propria vita… o almeno di una porzione di essa.
Già dal mattino si avrebbe desiderio di prendersela con qualcuno, e non si fa altro, durante il giorno, che cercare uno sfortunato capro espiatorio… questo, naturalmente, poiché si è ben consapevoli che, invece, bisognerebbe cercare un confronto diretto con se stessi… o meglio con quell’altro “io” che, a volte, si mette di traverso.
Ma siamo, in genere, troppo stanchi per aver voglia di dichiarare una guerra civile., specie contro la nostra persona.. più semplice appare, naturalmente, scagliarsi contro qualcosa o qualcuno di esterno.
Giornate così sono pesanti da gestire.
Giornate così provocano spesso problemi di natura sociale che, poi, ci trascineremo a lungo.
Giornate così sono, sempre, molto istruttive. Se ben gestite, permettono un’osservazione diretta dei propri atteggiamenti verso se stessi, il prossimo e le situazioni e portano a casa dati da analizzare per settimane, o mesi.
L’obiettivo è, naturalmente, affrontarle e vincerle in maniera il più possibile indolore per tutti… un bel lavoro, ma di sicuro suffragato da informazioni molto utili, raccolte sul campo in linea diretta.
Giornate difficili… ma formate da ore… ed anche l’ora più brutta ha sempre solo 60 minuti.

Lascia un commento