Bella

Bella

Quel giorno era un giorno caldo. Ero a sistemare l’orto, ed una telefonata mi ha fatto interrompere tutto. Sei stata tu a farti vedere, a catturare l’attenzione, e da quel momento ignorare la tua esistenza è stato impossibile. Il destino era già scritto, perché era evidente che tu stessi male, ed era evidente che saresti venuta da noi.

Eri nell’erba, ferma, e la vita fuggiva via rapida. Non eri sola, ma solitario era il tuo destino. Negli occhi l’attesa consapevole.

Eravamo in due a decidere cosa fare ed il cibo ci è sembrato, all’inizio, il modo migliore per aiutarti. Ti abbiamo portato i croccantini ed il paté ogni giorno per mesi, ed abbiamo scoperto la tua storia.

Eravate in molti quando siete nati, una bella cucciolata venuta al mondo in un ambiente ostile: le persone non amano i cani randagi, e solo un’anima pura come la signora Lilly ti ha permesso di avere un pasto ogni giorno, e cure primarie quando servivano. I tuoi fratelli sono stati adottati, ma tu e Peggy siete rimaste con la mamma Bianca, a percorrere quei prati e quei boschi che, affogati in una realtà cittadina in crescita, hanno invece mantenuto il profumo di selvaggio che ti ha vista protagonista della tua storia.

Un animale fiero, libero e selvaggio, ma con un animo dolce e nobile, che ha catturato i nostri cuori in pochi secondi.

Hai iniziato a chiamarci quando venivamo, la mattina, ed ogni volta ti facevi trovare. In un posto diverso, oppure nello stesso di sempre, e sempre ferma, in mezzo al bosco. Sempre pronta ad attirare la nostra attenzione. Sempre pronta ad accettare quel cibo che doveva essere, per te, un raggio di luce in un mondo sempre più buio.

10 anni ci sono voluti per minare la tua salute. Pochi mesi sono serviti a noi per venirti a prendere e portarti via con noi.

Sei entrata nella nostra vita dalla porta del box, hai ripreso in mano la tua salute con due pasti e delle cure specifiche per il tuo male, incurabile ma controllabile: la Leishmania, che stava per portarti via dai tuoi amati boschi.

Pochi mesi ancora sono serviti per ritrovare la fierezza e trasformarti in una dolce compagna della nostra scalmanata Kira. Sei diventata parte della nostra famiglia, e quei boschi sono stati dimenticati, mentre imparavi ad amare la tua cuccia, il nostro salotto, il prato di casa e le passeggiate al guinzaglio.

Hai visto estati ed inverni in questa casa, hai giocato (a modo tuo) con una compagna giovane ed esuberante, l’hai messa al suo posto quando serviva e ti sei fatta coccolare da noi come mai nessuno, probabilmente, aveva fatto con te.

Hai scoperto il gusto di un posto riparato quando fa freddo, la novità di essere lavata e spazzolata, hai smesso di doverti procacciare acqua e cibo ogni giorno ed hai imparato a non doverti difendere dal mondo, perché a quello ci abbiamo pensato noi.

Hai conosciuto tutto il resto della nostra famiglia, e sei stata la regina della casa in campagna dei nonni.

Il tuo pelo è cresciuto e sei tornata ad essere un magnifico esemplare! Chi l’avrebbe mai detto che quel mucchietto d’ossa spelacchiate nascondesse una fiera regina?

Nei due anni e mezzo che sei stata con noi non hai mai chiesto nulla, non ti sei mai lamentata, non ti sei mai rifiutata di fare qualcosa o di essere messa in un certo punto della casa. Non hai mai pianto, nemmeno quando le tue zampe hanno cominciato a dare problemi. Hai camminato con le piaghe sui cuscinetti, e ti sei fatta curare anche se poi ti toglievi quelle bende che avvolgevano la tua zampa anteriore.

Hai conosciuto nostra figlia e, sebbene non vi abbiamo lasciato stringere amicizia (sei sempre stata diffidente e ci hai dato modo di constatare come, a volte, la paura può rendere aggressivo anche il più docile degli animali), negli ultimi giorni lei aveva imparato il tuo nome e ti cercava, chiamandoti, ogni volta che uscivamo sul patio.

Il 2020 ha portato sofferenza in tutto il mondo. Anche la nostra casa non è stata da meno. La tua salute ha iniziato di nuovo a vacillare, e con lei la tua serenità.

I tuoi occhi hanno iniziato di nuovo a spegnersi, e gli ultimi giorni sono stati davvero duri. Hai smesso di mangiare, ed il veterinario ha scoperto che, malgrado ci avessero garantito che fossi stata sterilizzata da piccola, in realtà avevi ancora l’utero, e questo si era infettato. Piometra, un nome finora a noi sconosciuto.

Dovevamo scegliere se farti operare o se lasciarti andare a correre sul Ponte. Abbiamo deciso di darti una chance, ma l’operazione ti ha portata via da noi e da questa terra che ti ha vista protagonista per più di 13 anni.

Piangiamo una fiera regina ma ridiamo insieme a te perché ora le tue zampe saranno di nuovo perfette e troverai su quel Ponte i tuoi amati boschi ma anche una cuccia ed un caldo riparo quando vorrai riposarti.

Troverai i tuoi fratelli e sorelle e ci sarà di nuovo la tua mamma a sorriderti ed a prendersi cura di te.

Buon divertimento, e grazie di averci regalato la possibilità di offrirti, anche se per poco, una nuova vita!

02/04/2020