Welcome back!

Welcome back!

Capita a volte di avere un flash, e di restare qualche secondo in uno stato molto particolare, in cui il passato si sovrappone al presente e rende quel momento quasi onirico, e di sicuro destabilizzante.
In positivo, naturalmente.
Un paio di sere fa stavo passeggiando per Praga, ed all’improvviso uno scorcio, un palazzo, un negozio… ed ero improvvisamente quasi 10 anni indietro.
Niente di trascendentale, soltanto un ricordo che si è sovrapposto al presente. La particolarità è che era un ricordo riferito alla città in cui stavo passeggiando.
Ho pensato a quanto sia strano, almeno per me, provare una sensazione di questo tipo. Ultimamente accade spesso, poiché spesso mi capita di andare in una città che non è la mia, ma che conosco e ho visto o vissuto in un passato più o meno remoto.
E’ curioso come sia possibile, grazie a questa conoscenza di posti lontani, poter parlare di strade, monumenti, piazze e locali che non sono parte della nostra vita quotidiana ma che, per qualche ragione, conosciamo e ricordiamo.
Poter dire ad un’altra persona che si reca in quella stessa città cose del tipo: “vai nel ristorante pincopallino”, oppure “dalla piazza A, se giri a destra poi ti trovi davanti la strada B, che è bellissima. Percorrila fino al monumento C”, è qualcosa di molto semplice, se si conosce ciò di cui si sta parlando. Il fatto stesso di poterlo fare, però, appare ai miei occhi come qualcosa di assolutamente particolare, che merita di scriverci su questo pensiero.
Ritornare in un posto, specie se è molto lontano da dove si vive abitualmente, e sapere dove andare e come muoversi, mi affascina al punto da lasciarmi sempre spunti di riflessione quando mi accade, come l’altra sera.
Ogni città ha una sua vita, che continua anche dopo che la nostra presenza in loco viene a mancare. Eppure è come se un pezzettino dello spirito di quel posto resti attaccato a noi, che lo portiamo lì dove invece risiede la nostra abituale esistenza. La conoscenza accresce il nostro bagaglio, e di sicuro alcune immagini e ricordi non ci lasciano più. In genarale, non siamo noi a decidere quali fotogrammi di quel film che è la nostra permanenza lì siano degni di rimanere impressi nella nostra memoria. Di sicuro abbiamo ricordi coscienti, ed una generale conoscenza della città lontana in quanto abbiamo speso parte del nostro tempo a visitarla ed a viverci.
Ci sono, però, dei frammenti di quella permanenza che, indipendentemente dal nostro volere, restano pronti a fare la loro comparsa quando, per qualche ragione, ci troviamo di nuovo in presenza dell’oggetto che li ha generati.
In quel momento il passato si sovrappone al presente, ed il cuore fa un sobbalzo.
Penso spesso ai posti che ho visitato durante la mia vita. Non sono molti quelli nei quali posso dire di aver “vissuto”, almeno un pochino. In ognuno di questi ultimi ho speso giornate intere cercando di scoprirne le abitudini, le caratteristiche, ed imparando come si svolge la vita in loco. In ognuna di queste città ho trascorso momenti in cui sentivo di entrare in sintonia con i suoi segreti.
Ho visto scorci e vicoli e paesaggi e monumenti, ho conosciuto alcune abitudini di chi è del posto, ho apprezzato le usanze e le particolarità.
Adesso, quando qualcuno mi dice che va a visitare una di queste città per cui provo un senso di appartenenza, per quanto minimo, provo forte la sensazione di una sorta di violazione che questa persona fa a qualcosa che sento un po’ anche mia.
Se sono in grado di consigliare dei posti che per me sono stati particolari, una piccola stretta al cuore mi fa pensare a quanto sia strana quest’ntima emozione che mi fa sentire legato ad un posto che ho amato, e che mi fa riflettere su quanto sia curioso poter parlare di qualcosa di così lontano, che non si vede da molto tempo, che ha fatto il suo percorso nel mondo senza di noi, e che però in qualche contorta maniera sentiamo così vicino da considerarlo dietro l’angolo.
Girando per Praga, oggi, da solo e con il mio iPhone che mi trasmetteva tutta la playlist delle mie canzoni preferite, ho avuto molti flash. Il passato è tornato prepotente, e una vaga nostalgia si è impossessata di me. Strano, non sono nostalgico di natura.
Tanto tempo è passato, e molti posti ho visto negli anni in cui, universitario, giravo con i miei genitori e con la mia ragazza, in camper, per tutta Europa.
Praga è stata una delle mete visitate in configurazione particolare (non con i miei, ma in roulotte con la mamma di lei)… ed una città che ha lasciato tante immagini che in questi anni sono rimaste vive in me, come ricordi dormienti.
Si sono risvegliate ai vari angoli che ho riconosciuto come posti noti, ed hanno riportato la mia memoria a situazioni e sensazioni vecchie ed apparentemente dimenticate.
Accompagnato dalla colonna sonora del mio iPhone, e dal fedele click della mia Reflex, che quasi scandiva insieme alla musica il tempo della mia visita, ho rinnovato il doveroso saluto a questa meravigliosa città, ed insieme abbiamo immortalato, in entrambe le nostre memorie, neuronica ed elettronica, immagini e scorci di un posto lontano, ma che di nuovo, come sempre, sento mio.

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