Un post per me

Un post per me
Sono passati tanti anni da quando la fantasia mi permetteva di giocare e divertirmi senza sosta.
Un periodo fatto di riflessioni e sofferenze, ricco di insegnamenti e di un’intensa vita interiore si è concluso ormai da tanto. Spesso mi giro, e cerco…
Mi guardo indietro, e vedo un ragazzo. Molto diverso da quello che mi osserva ogni mattina nello specchio. Giovane. Intenso.
Vedo una persona che ancora conosceva poco della vita, ma che molto, forse anche troppo, immaginava.
Giocare con le parole è sempre stato un mezzo utile a collegare quell’universo mentale in cui mi immergevo a quel mondo reale che mi stava effettivamente attorno. E nel quale, sovente, stentavo a trovare un posto che mi soddisfacesse.
Coltivare la fantasia è un’operazione che va fatta di continuo, senza interruzioni. Come una piantina, essa necessita di nutrimento. Se un vegetale si ciba di luce ed acqua, l’immaginazione cresce e pasce grazie all’esercizio, al ragionamento, alla capacità di sognare ed inventare.
Ho messo su carta migliaia di parole, che hanno dipinto momenti di esistenza di personaggi immaginari. Essi hanno vissuto, e sono morti, grazie alla mia attività neurale. Io stesso ho vissuto le loro vite, e ho permesso loro di agire in un mondo che, altrimenti, non avrebbero mai visto. Il mio mondo. Quello da cui rifuggivo quando mi nascondevo nel loro. Io ero loro, e loro, per un breve momento, rappresentavano una parte di me.
Unire le due dimensioni è quello che, probabilmente, rendeva viva qualcosa apparentemente così lontana, e forse inesistente. Uno spiraglio di vita dal regno dell’immaginazione che si materializza e prende forma: questa, probabilmente, è la magia prodotta dall’attività creativa.
Il libro che ha racchiuso molte delle produzioni dell’epoca è stato chiamato, proprio per onorare questo concetto, “La Piuma della Magia”.
Un gioco di parole, nemmeno troppo misterioso, e forse un po’ infantile. Ma evocativo, almeno per me. E descrittivo di ciò che aveva permesso a quelle migliaia di parole di trovarsi lì, su fogli inizialmente bianchi.
Una piuma è facilmente collegabile ad una penna da scrivere (le due cose, anticamente, coincidevano). E la magia che genera il tutto è una magia leggera, appunto come una piuma. E’ eterea, e non necessita di formule magiche.
E’ una magia mentale, che produce un risultato reale.
Dopo tanti anni mi sono ritrovato a leggere alcune delle cose che avevo scritto, e le ho inserite in questo blog. Sono perlopiù le scelte migliori, quei racconti che ancora adesso dipingono il mio pensiero, la mia natura. Hanno 12, 13 anni e più, ed ancora li trovo, in alcuni casi, perfettamente calzanti con quello che costituisce il mio universo mentale.
Nel corso degli anni ho provato ripetutamente a mantenere un collegamento con questa magia, che mi illuminava la mente e mi rapiva in un’estasi assolutamente non riproducibile tramite altre pratiche. Ho sempre cercato di ritornare in quei posti in cui trovavo questi frutti maturi, da cogliere, assaggiare e raccontare.
L’esercizio, purtroppo, è venuto meno e l’anima, inaridita dalla vita quotidiana, ha smesso di attingere a quella fonte inesauribile che, prima, ero in grado di trovare così facilmente.
Ciò che in questi anni ha occupato la mia mente è stato qualcosa di molto più pragmatico: il tentativo di ricostruire una buona parte di me attorno a me. Indagando sulla mia natura, ho scoperto effettivamente molte cose che non conoscevo. Analizzando i comportamenti che mi contraddistinguevano, sono potuto arrivare a governarli, e piegarli, se necessario, alle situazioni. Per non essere eccessivo, per non essere distruttivo.
Ho ricostruito molto di me, e molto ho imparato semplicemente a conoscere.
Tutto questo non ha lasciato spazio a quella genesi continua che prima costituiva, forse, una maniera altra di effettuare le stesse operazioni (probabilmente con diverso risultato).
Quella magia non si è esaurita. Ha soltanto perso una parte della sua forza. Quella fonte è lì dove l’ho lasciata, ed attende solo di poter di nuovo dissetare la mia necessità di creazione.
La vita quotidiana non deve poter uccidere la meraviglia di una semplice piuma. Che volteggia, disegna, ritrae, e crea. Una magia che si ripete da sempre, e che permette di tenere aperta quella porta di comunicazione tra quello che vediamo, e ciò che vorremmo vedere, o che immaginiamo, che sogniamo, che pensiamo.
Questo blog è un po’ il mio angolino, dove posso sedermi, prendermi la testa tra le mani, spegnere il mondo e cercare di trovare quella porta.
Lo sto facendo, e continuerò a farlo.
Nella speranza che non si estingua quell’inchiostro che vorrei disegnasse ancora i miei pensieri.
Questo post, come questo blog, sono per me. Solo io posso scrivere, e leggere, queste parole, con gli occhi umidi ed il cuore aperto. E’ anche un posto pubblico, facilmente accessibile, anche se non pubblicizzato.
Di conseguenza, a voi che passate qui, chiedo di perdonarmi l’apertura di questa piccola boccetta di emozioni. Il bisogno, a volte, di veder scritto qualcosa che aleggia nella testa è tanto, e le possibilità di realizzazione sempre troppo esigue.
Questo post voleva essere solo uno spunto per parlare di qualcosa di attinente ma diverso… come dicevo prima, però, l’anima sta respirando, e le mie ciglia non riescono facilmente a nascondere l’emozione. Ogni tanto serve, e fa bene. Affronterò il resto poi. C’è tempo per questo.

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