Ossessioni

Ossessioni

Mi accade spesso, anche se ogni volta è come se fosse la prima. Mi fermo ed inizio a riflettere, ed in questo caso specifico il pensiero prende il sopravvento su tutto ciò che normalmente occupa la mente e contribuisce al consumo energetico quotidiano. Non che in genere riesca a stare senza qualcosa che tenga impegnata la corteccia cerebrale e tutto il suo misterioso contenuto, ma ci sono delle riflessioni che, stranamente, tendono a divenire predominanti. Quando questo avviene, la difficoltà maggiore è riportarli al loro originario livello di importanza.

Ci sono delle piccole ossessioni, in ognuno di noi, che possono manifestarsi sotto forme diverse ed attraverso innumerevoli comportamenti. Ci sono quelle che sfogano in desiderio di costante controllo su cose e persone, ce ne sono altre che invece si palesano trasformandosi in manie di persecuzione o in atteggiamenti aggressivi verso il prossimo. Ci sono, infine, alcuni pensieri costanti e ricorrenti, che possono alla fine definirsi delle vere e proprie ossessioni e che catturano la mente e non forniscono alcuna possibilità di liberazione fintanto che qualcosa di più urgente o intenso non sopraggiunga e sostituisca tale riflessione con un tema meno pressante.

Mi accade sovente di cadere in questi piccoli tranelli cerebrali, ed ogni volta, senza accorgermene, mi ritrovo a restare fermo (in senso lato, non motorio, del termine) senza alcuna possibilità di scampo. A posteriori mi accorgo poi di quanto sia accaduto, e cerco di dominare quel pensiero ossessivo, razionalizzandolo ed analizzandolo in maniera più distaccata. A volte l’esperimento ha successo… altre volte meno.

Pensavo di voler affrontare alcuni di questi temi qui… un atto vagamente catartico, una specie di liberazione del demone tramite rappresentazione dello stesso… ma ad essere sinceri alcune di queste riflessioni, se rese per iscritto, tendono ad apparire insulse, o comunque ad essere sufficientemente contorte da perdere fascino quando sono rubate dalla loro sfera eterea e sono consegnate, controvoglia, ad un mondo tanto più “materiale” e limitato quanto lo è quello dipinto dalle parole.

Ritengo, inoltre, che tutto ciò che una persona dice o fa sia in qualche modo uno specchio di quello che c’è dietro… un po’ come dire, banalizzando il concetto, che si agisce per come si è (ed in realtà anche questa è una generalizzazione poco accurata). Resta, però, valido il concetto per cui le mie ossessioni ed i miei pensieri sono parzialmente deducibili da ciò che scrivo e da ciò che faccio ogni giorno.

In fondo siamo tutti un po’ legati alle nostre piccole ossessioni… e non sempre abbiamo voglia di banalizzare i concetti che vi stanno dietro.

Mi accade spesso… e tutto sommato, i pensieri e le riflessioni che posso considerare in qualche modo aventi natura ossessiva, sono, alla fine, gradevoli intervalli di meditazione in una vita che, purtroppo, costringe il più delle volte a tenere occupata la mente con una serie di problemi e questioni che nulla hanno a che vedere con l’effettiva capacità elaborativa di cui siamo dotati.

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