Happy new year

Happy new year

Primo giorno di lavoro. Come il primo giorno di scuola dei tempi andati. Ricordo la sensazione quando ci si sedeva nell’aula (all’epoca del liceo, chiaramente… l’Università è tutt’altra cosa), si attendeva l’ingresso del professore e si cercava di seguire le prime ore di lezione. Ricordo in particolare le emozioni che si alternavano.

L’ansia classica per l’inizio di qualcosa di nuovo. Sarà bello? Sarà interessante? Sarò in grado?

Il senso di smarrimento, quando ci venivano presentate le materie che avremmo dovuto apprendere, i libri da acquistare, i temi da affrontare.

La speranza di affrontare il nuovo anno in maniera più efficace.

In particolare, si tende a fare buoni propositi ogni volta che si approccia qualcosa di nuovo. Anche in questo caso, la giornata di oggi, trascorsa nel tentativo di ritrovare le tracce perse mesi fa al cambio di progetto, mi ha donato una vasta gamma di emozioni. Non sono le stesse di allora.

Il progetto lasciato (con la speranza di non doverci tornare di nuovo) versa in condizioni di emergenza. As usual, oserei dire… 2 anni passati su queste attività mi hanno insegnato che, quando qualcosa parte male, continuerà peggio. Ho provato una vasta gamma di sentimenti, che mi hanno accompagnato per l’intera giornata, e che solo adesso mi stanno abbandonando per lasciar posto al consueto sollievo delle 20 circa.

Ho saputo che dovrò aiutare qui per qualche settimana… sempre che poi l’effetto risucchio non mi trascini di nuovo in questo vortice e non mi impedisca di uscirne (probabilità alta). Sono stato gettato di nuovo in mezzo a cose mezzo iniziatenidiate, a problemi incancreniti, a polemiche tra noi ed il cliente su quanto gravi possano essere tali problemi (si sa che un consulente informatico, in genere, ha la responsabilità di un sacco di vite umane, quindi tutto è sempre molto urgente…), ed ho cercato di non perdere la calma, di affrontare il tutto con serenità, distacco, professionalità.

Ecco i miei buoni propositi per l’anno nuovo: non farsi trascinare dall’ansia, non superare mai l’argine dell’autocontrollo ed evitare in ogni caso di incamerare stress per problemi di lavoro. Abbiamo già un sacco di cose che dobbiamo risolvere riguardo alle nostre vite private…

Si ricomincia… le 4 mani sono servite tutte. Non tanto per l’attività lavorativa (oggi era giorno di primo contatto), quanto per affrontare mentalmente un non molto gradito ritorno, che mi vedrà occupato per un po’ di tempo a districarmi tra guai ed emergenze di ogni genere.

Alla fine, il primo giorno è sempre uguale. Cambiano le sensazioni, cambia il contesto, ma si avverte sempre nell’aria che ci sono molte aspettative. Nostre, altrui… L’importante è fare di esse uno strumento atto a guidare le nostre azioni, e cercare la giusta strada per quello che è, a tutti gli effetti, un anno nuovo.

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