Il Profumo della Distanza

Il Profumo della Distanza

Ci avviciniamo, in una danza sinuosa che riduce, e poi ripristina le distanze.

Percorsi creati, patiti, voluti, sentiti. Percorsi nostri, chiari solo a noi. Appartenenti ad una realtà che realtà non è. Ad un’immagine di noi che abbiamo costruito, e che mai, completamente, corrisponde a quella che il mondo percepisce.

Riflessioni e decisioni imperscrutabili ed incomprensibili, spesso, accompagnano e seguono motivazioni banali e comuni. Il processo di elaborazione è quello che fa la differenza tra input ed output. E questo processo siamo noi, alla fine, o in mezzo, o soltanto all’inizio di un percorso che abbiamo scelto.

Nel nostro viaggio ci fermiamo, guardiamo qualcuno e danziamo. Movenze lente, circospette. Ci si avvicina, e si respira quell’aria che l’altro ha fatto sua.

Ogni volta è una danza nuova. Ogni volta più lenta. E le distanze aumentano, e si fa più fatica a coprirle per poter dire di camminare insieme.

Si percorre un tratto di strada, si prova a far coincidere direzione e velocità. Si continua a danzare mentre si avanza.

E poi, inesorabilmente, si riprende il proprio percorso.

Oppure no. Magia della chimica, o fusione di intenti. Comprensione o accettazione.

La meta del nostro viaggio può essere condivisa, ma soltanto dopo che quel balletto, quella mistica danza ancestrale, in cui si respira uno scorcio di vita altrui, avrà decretato che non è veleno quello che stiamo respirando.

Cos’è che rende gradevole il profumo di quella danza, non è qualcosa che ci è dato sapere. Ma, per quanto cinici, malinconici, disillusi o amareggiati si possa essere, ci sarà sempre un punto del nostro percorso in cui ci fermeremo, ed inizieremo quella danza. Animali che si annusano, o uomini che si valutano. Progredendo nel nostro viaggio, saranno sempre più complessi i parametri che utilizzeremo per giudicare il profumo, e per decidere di ridurre quella distanza ed annusare meglio quell’aria che, apparentemente, sembra catturare la nostra attenzione.

La nostra danza sarà più lunga, e quell’odore di compatibilità sarà sempre più intenso quando verrà determinata la giusta distanza che ci permetta di goderselo così come noi desideriamo.

Come i due porcospini di una nota metafora, sarà il successo più importante della nostra vita quello di condividere il reciproco perimetro d’azione, le zone con divieto d’accesso, e la distanza media da mantenere per poter proseguire assieme verso una destinazione comune, o simile, ad una velocità che non affatichi e non danneggi.

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