La tavolozza liberata

La tavolozza liberata

Ci sono occasioni in cui l’emozione che ci viene regalata non può essere espressa fino in fondo. Resta dentro, e trova solo un piccolo sfogo in sorrisi o lacrime.
Una LIBERAZIONE vera è assolutamente difficile da spiegare. Credo sia qualcosa che solo in pochi possono sostenere di aver provato. Un momento che oscura ogni altro precedente, e restituisce alla vita.
Siamo abituati a guardare alle nostre esistenze come a qualcosa di estremamente concreto e costante. Si fanno piani, si inseguono sogni. Si procede su un tracciato, dal quale con estrema difficoltà ci si allontana.
Vi sono incontri che illuminano all’improvviso un percorso che non si conosceva. Schiudono scorci di vite lontane dalla nostra, ed aprono l’anima a ricevere un dono estremamente prezioso, che soltanto persone assolutamente speciali sono in grado di regalare.
Comprensione, partecipazione, comunione. Non credo sia possibile acquisire davvero l’emozione provata da qualcuno che non siamo noi. Tutti possediamo naturalmente una visione egocentrica del mondo in cui siamo immersi. Ogni cosa che ci accade ha un impatto sempre direttamente proporzionale a quanto siamo coinvolti direttamente. Più l’evento è lontano dalle nostre vite, più siamo geneticamente portati a prendere le distanze anche dalle sue implicazioni emotive.
L’empatia è il solo mezzo che possediamo per far nostri, almeno in parte,  quelli che sono altrimenti semplici impulsi provenienti dall’esterno e relativi ad eventi anch’essi estranei al nostro percorso.
Ci sono poi delle persone straordinarie, che con estrema semplicità rendono la propria esistenza un costante capolavoro… o che fanno di tutto per dipingere a colori anche tutto ciò che, spesso, è grigio e buio.
Raccontare un mondo di meraviglie, quando ogni giorno è una lotta per guadagnarsi il diritto di assaporare l’alba seguente, è un dono prezioso ed incredibile.
Possedere lo spirito in grado di regalare ad altri la propria personale tavolozza di artista, e rendere un po’ artisti anche coloro che sono abituati a vedere in bianco e nero è, probabilmente, la manifestazione più evidente di come la razza umana possa essere resa più umana.
C’è chi è stato in grado di raccontarmi con il solo sguardo come davvero il coraggio e la forza d’animo possano rendere unico e speciale ogni momento.
Come la semplice possibilità di sentire con il proprio corpo, senza ostacoli o limitazioni, sia un dono meraviglioso per qualcuno che, sempre e comunque, già poteva percepire più di quanto io possa sperare in tutta la mia vita.
C’è la liberazione, agognata e voluta, che ha restituito quel pennello ad un’artista che non ha mai perso la sua tavolozza, e che è sempre stata in grado, ed ora più che mai, di farne dono senza risparmiarsi.
Grazie. Per aver condiviso qualcosa di speciale. Con semplicità. Con il sorriso. Con la speranza trasformata in realtà.
Un capolavoro costantemente cercato, e realizzato, che coinvolge, affascina, emoziona.
Grazie.

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