Sixth day

Sixth day

Dopo meno di 5 ore di sonno, la sveglia ci avverte che sono le 9 e che è ora di scendere per la colazione.
Gli occhi faticano ad aprirsi ma non vogliamo perderci il lauto banchetto mattutino, quindi ci docciamo ed andiamo a mangiare. Per me bacon, uova, funghi, patate ed un po’ di dolce, che non ci sta male. In fondo ogni tanto una colazione sostanziosa (leggi attentato al fegato) ci vuole, no?
La decisione comune è quella di una giornata di relax… e colla stanchezza che abbiamo accumulato è assolutamente piacevole girare per i posti già visti senza fretta, sedersi sui gradini della piazza del senato, con il sole ed un venticello meraviglioso, o vedere di nuovo il vivacissimo e coloratissimo mercato in riva al mare.
Ce la prendiamo comoda, e poi decidiamo di vedere una zona che avevamo trascurato finora: a sud della piazza del mercato sembra esserci un grande parco (Brunnspark), che confina con il golfo di Helsinki.
Camminiamo in quella direzione, e raggiungiamo una tranquilla area verde, dove sostiamo per una lunga ora a riposarci e godere del fresco così particolare per noi in questa stagione.
Ci sono persone che prendono il sole in costume, malgrado, a mio avviso, la temperatura sia un pochino rigida per questa pratica, e la brezza abbastanza sostenuta.
Ci rialziamo e solo dopo aver consultato i vari iPhone per vedere mappa e posizione (che cosa magnifica la tecnologia… Ehm, non leggetevi troppo questo blog, trovereste un discordante inno all’età della pietra e rischiereste di mandarmi a quel paese) scopriamo di essere ancora lontani dal parco che volevamo vedere. In ogni caso questa sosta è stata gradita da entrambi, e ci permette di proseguire con rinnovato vigore.
Finalmente raggiungiamo il parco, che è effettivamente molto più grande e ha una vista mozzafiato sul mare. Saliamo la collina che lo compone e ci dedichiamo a riempire le memorie delle reflex con panorami e dettagli eccezionali che da quel posto si riuscivano a godere.
Soddisfatti i bisogni artistici, procediamo verso la riva. Costeggiamo il mare con una splendida passeggiata tra le barche da diporto ormeggiate, e, dopo un assurdo intervallo che racconterò subito, raggiungiamo una piazza dove decidiamo di sostare per un caffè, baciati dal sole ed allietati da una gradevole vista sul golfo.
Mentre eravamo ancora in procinto di raggiungere la piazza ed il chiosco, abbiamo visto da lontano una fiammata: “sta andando a fuoco qualcosa”… “cavolo, sta bruciando QUALCUNO!!!”… Una breve corsetta e il malcapitato si era tuffato in acqua. Non si nota agitazione attorno, quindi si capisce trattarsi di uno spettacolo o simile. Il tizio infatti esce dall’acqua con addosso una tuta strana tutta a brandelli e mezza bruciata. Ci sono altri ragazzi con lui che lo aiutano Se la toglie con qualche sospiro, e per un po’ se ne sta seduto su una panchina con i suoi amici.
Mentre ci godevamo il nostro caffè, guardiamo verso il porto e vediamo il tipo di prima che si è spogliato restando in perizoma. Si infila un tutù da ballerina ed un cerchietto, una maglietta da donna e se ne va a spasso per il lungomare con due amici che lo scortano.
Il pensiero comune è che questo malcapitato abbia perso una scommessa di qualche tipo… Di sicuro qualcosa di grosso per essere stato costretto a darsi fuoco e a girare vestito da ballerina… Vabbé, gente strana…
Finito di crogiolarci al sole, torniamo in hotel e cerchiamo un ristorante. L’idea è di mangiare prima (19.30 circa, non avendo pranzato…) così da sfruttare la serata in maniera più proficua.
Troviamo un posto (Sea horse) in cui sembra si servano delle ottime bistecche di renna a prezzi abbordabili. Sembra essere anche un posto di un certo livello.
Ci andiamo, ma purtroppo ci dicono che occorre attendere le 21, essendo la cucina piena. Decidiamo che non ci va di aspettare più di un’ora, ed andiamo a mangiare al Maxill, poco distante ed apparentemente adeguato.
Antipasto di renna i due e filetto di pecora per me… Tutto ottimo.
Usciamo e ci dirigiamo verso l’Ice bar. In fondo in queste città, come a Stoccolma, questi posti particolari fatti interamente in ghiaccio vanno per la maggiore. Attendiamo venti minuti e poi ci accolgono nel bar… Trattasi di un locale poco più grande di una cella frigorifera, costruito con blocchi di ghiaccio e con un piccolo bancone dove servono cocktail a base di vodka.
Il costo di questa visita, bibita inclusa, è di 10 Euro… Un po’ troppo per il buco che è. Mi hanno detto che quello di Stoccolma è un vero bar, in cui non si entra e si sta fermi come dei capi di bestiame in un frigo. In ogni caso, scattate poche foto con i vari iPhone (unica sera senza macchine fotografiche, ed ecco che sarebbero servite), usciamo e vaghiamo per la città in cerca di un locale carino.
Finiamo per sbattere nello stesso posto della sera prima (la grossa discoteca con tanti locali dentro), e la serata segue le orme della precedente. Questa volta chiudo gli occhi verso le 3.30, un po’ prima di venerdì, contento di aver fatto l’ultima serata in maniera piacevole.

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