L’ultimo presente

L’ultimo presente

Quando fai qualcosa per l’ultima volta, tutto ha un sapore diverso. Forse perché sai che non compirai più quel gesto. Forse perché presti particolare attenzione a quello che stai facendo.

L’ultimo pranzo fatto, l’ultima metro presa, l’ultimo ascensore, o l’ultimo sguardo a qualcosa. Le ultime parole, gli ultimi pensieri in un certo posto nel mondo non saranno mai più ripetuti.

Sebbene, davvero, esista sempre la possibilità di ritornare in un luogo visitato, e fare ancora le stesse cose, siamo comunque garantiti circa il fatto che quei momenti che stiamo vivendo non saranno mai più gli stessi.

E quindi, trasognati, osserviamo alberi, case, strade, persone. Viviamo situazioni e percepiamo sulla pelle l’aria e gli odori che non vedremo più come stiamo facendo in quel momento.

Dedichiamo una parte ingente delle nostre attenzioni a cogliere ogni sfumatura, a fermare nelle nostre menti tutti i dettagli che possiamo. Consapevoli che molti di essi li dimenticheremo, ma assolutamente convinti di doverlo fare.

Malgrado abbiamo vissuto anni in un posto, ed i gesti che compiamo l’ultimo giorno siano esattamente gli stessi fatti nei mesi precedenti, sappiamo che dobbiamo incamerare quanto più possibile per tenerlo con noi. Sappiamo che il ricordo di un posto che lasciamo sarà anche, e a volte soprattutto, legato alle ultime cose che avremo fatto e visto. Non è così, ma poco importa.

In una visione molto Zen, stiamo facendo qualcosa che, in realtà, dovremmo fare sempre, a prescindere dal fatto che stiamo vivendo gli ultimi momenti lì dove siamo.

E, quindi, forse, esiste una maniera semplice per abituarsi a prestare più attenzione al mondo che ci circonda. Forse sarebbe sufficiente simulare l’approccio “ultima volta” ogni giorno, per ogni cosa che facciamo.

Forse, in realtà, dovremmo capire che ogni minuto che viviamo, alla fine, è costituito da “ultimi istanti”, e che ogni istante di quel minuto porta con sé un mondo che non esisterà più. E quindi, forse, sarebbe vincente imparare a vivere tutto come se fosse l’ultima volta. Imparare ad osservare il presente.

Sto scrivendo queste parole, e so che saranno le ultime parole che scriverò. Fino alle prossime. Ma queste parole sono il mio presente.

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