Last day, say goodbye

Last day, say goodbye

Ultimo giorno. Sveglia alle 9, as usual. Doccia.
Colazione.
Valige da preparare, check out alle 11 circa.
Solita prassi di saluto all’albergo, con la sensazione cmq di lasciare un pezzettino di sé nel posto che ci ha ospitato… camera sixofive, 605.
Si esce dopo aver lasciato i bagagli in hotel per la giornata. Reflex e cellulari appresso.
Come ieri, niente panini… Si salta il pranzo, e si pensa di pranzo-cenare alle 17.30-18.00, seguendo le usanze locali, per affrontare poi il viaggio a stomaco pieno.
Giornata relax, veloce, poche note da segnare.
Si ripercorre la strada di ieri sera fermando gli istanti sulla pellicola digitale. Il tempo è nuvoloso, ma ci assiste… Alla fine abbiamo visto pioggia solo il primo giorno, ci è andata di lusso!
Foto ai palazzi, ad una chiesa che non avevamo visitato e che sembra bella (le altre a me non sono piaciute proprio). Purtroppo c’è la messa e non è il caso di entrare e fare foto… Si riprende verso il centro.
Ci fermiamo spesso… Il poco sonno e la stanchezza accumulata in una settimana di km a piedi ci fa sentire stanchi dopo pochi passi.
Troviamo un bar, il caffèjava… Ci fermiamo, è l’una. Dolcetto e birra, seguiti da caffè. Giusto per riposarsi e fermare lo stomaco.
Stiamo molto, e ne approfittiamo per chiacchierare seduti, invece che farlo mentre si cammina.
Ci alziamo quasi 2 ore dopo, per fare una nuova passeggiata al centro e finire su una panchina, di nuovo bisognosi di sosta.
Si fanno le 17, così ci avviamo verso il Sea horse… Abbiamo voglia di quel filetto di renna che ci hanno negato ieri sera.
Ci accomodiamo, ma la renna costa… 35 euro per un filetto di meno di 200 gr ci sembrano troppi, così ci facciamo un antipasto di aringhe e una bistecca con cipolle e altre amenità come secondo.
Tutto molto buono, ed abbondante. Le aringhe sono enormi, nel Baltico, tanto che capiamo perché nel menu fosse riportato un piatto con il nome “bistecche di aringa”…
Alla fine paghiamo 35 euro, e siamo pieni come otri.
Questa città ci ha fatto svenare con i pasti al ristorante… Sembra impossibile cavarsela con meno di 30-35 euro per mangiare, in genere, abbastanza poco, ancorché bene. In genere in Italia stimeremmo i pasti che abbiamo fatto qui ad Helsinki in cifre di circa 10 euro inferiori (un 25-30% in meno).
Alle 18.15 usciamo dal ristorante ed arriviamo in hotel verso le 18.45.
Tempo di ritirare i bagagli e prendiamo al volo il tram 6 che passa davanti all’albergo, in direzione stazione centrale.
Facciamo i pirati e non paghiamo il biglietto (lo so, non si fa… Ma sono 3 fermate, costa 2,5 euro e tocca trafficare con la carta di credito su macchinette non proprio user friendly direttamente sul tram… Non è voglia di barare, è più pigrizia.
Scendiamo in stazione, cerchiamo il marciapiede da cui parte il bus per l’aeroporto, e saliamo.
5.9 euro, e dopo 7 minuti parte.
Ore 19.30: siamo in aeroporto. Piccola coda per il check in, dove un’odiosa impiegata mi costringe ad imbarcare il bagaglio e ci da due posti terribili in fondo all’aereo… E poi, dopo una sosta caffè, una lunga camminata verso il gate, dalla parte opposta dell’aeroporto.
Arriviamo in tempo per sentire che il gate era stato cambiato e l’aereo ha 30 minuti di ritardo. Tutto bene.
Attendiamo e saliamo… Ora sono seduto alla fila 31, con Alessandro che dorme alla mia sinistra ed una impaurita finlandese, bruttarella assai, alla mia destra… Manco il posto finestrino m’ha dato quella simpaticona…
Arrivo previsto: mezzanotte ora italiana… Almeno, forse, il trauma di tornare di nuovo in patria, di aspettare il bagaglio e di sentire ancora l’aria romana sarà, spero, privato della componente relativa allo sbalzo di temperatura tra il clima tardo autunnale di Helsinki e quello tropicale italiano.
Speriamo.
Say goodbye… Goodbye Helsinki!

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