Pausing life

Pausing life

Mettere un punto. Fermarsi. Concedersi il tempo per una palla di neve, un pupazzo, una passeggiata tra la neve. Roma come Cortina. Meno adatta, insufficiente a gestire il disagio. Tanto che la vita si ferma. Una pausa.
Non per scelta, ma per necessità, si indossano gli scarponi, si recuperano i guanti, e si scende in strada, o nel parco. Disastro per gli spostamenti, i romani alzano gli occhi, sorridono e si concedono una tregua in una vita fatta per correre. Non tutti. C’è chi si dispera, come sempre quando il mondo è in ginocchio, piegato da una natura che poco si cura di noi, e segue il suo ciclo.

Agli incroci non si attende il verde, ma ci si prende a palle di neve. Gli slittini al circo massimo trasformano una città in un surreale parco giochi. Di fianco, c’è chi deve tornare a casa, e non può. Surreale anche la reazione. C’è chi attraversa a pedi una città ferma, chi attende un treno in stazione, chi cerca di parcheggiare un’auto o di recuperarla dal posto ricoperto di neve e ghiaccio.
Il silenzio della neve accompagna una giornata da vivere. Una giornata in pausa. Forse adatta per riflettere.
Una vita in pausa per un giorno, ma solo per chi ha recuperato la strada di casa, e può permettersi di approfittare di una tregua. L’odissea continua per chi è in cerca di una soluzione. Dualismo spiazzante, difficoltà ormai note e così frequenti che è difficile, ormai, parlare di eccezioni.
C’è chi pensa a come farà domani. Chi non sa come farà oggi. Chi compra scarponi, catene e pneumatici. E c’è chi si ferma, ed ascolta quel silenzio rotto solo dalle grida dei bambini. Chi, ormai adulto, torna ad essere un po’ bambino. Chi, semplicemente, si concede del tempo.
Ci serve. Ne abbiamo bisogno. Il tempo, oggi, non scorre, e malgrado tutto, malgrado l’odissea che tutti sperimentiamo, in fondo al cuore ognuno ha riservato del tempo per guardare una città improvvisamente bianca. Ognuno, in fondo, desidera una pausa. Anche solo per scattare una foto. O per dare un bacio, aiutato da uno sfondo romantico e silenzioso. O per concedersi un momento in cui non rincorrere la quotidianità.

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