Vita da vivere

Vita da vivere

Aprire gli occhi nel buio; sentire il tuo tenue respiro; stringermi delicatamente contro la tua morbida pelle di velluto; accogliere il tuo corpo che aderisce al mio,e sorridere nel silenzio di una notte insieme.

Una delle mille, sempre un po’ speciale, sempre un po’ nuova.

Scaldare i tuoi piedi freddi, recuperare le coperte rubate, e riconquistare lo spazio nel letto, perso in favore della tua comodità.

Alzarmi al mattino e ridere delle tue smorfie contro la luce che ferisce gli occhi. È una bella giornata. Un weekend da vivere.

Il profumo del caffè si spande, tu devi ancora svegliarti davvero, ma la casa è già viva, e accoglie questa danza di normalità, di tempo da spendere senza decidere cosa fare. Le lancette benedicono quegli istanti, e il caffè diventa risveglio, e sguardi, e piccoli contatti silenziosi.

Il giorno non è ancora dipinto nei tuoi occhi, che riflettono il dolce abbraccio del sonno appena abbandonato e cercano complicità nei miei. Che sorridono, consapevoli e compiaciuti delle nostre differenze. Una danza di già detto e già vissuto.

Il silenzio è rotto dalla tv, e dalle tue deboli proteste. Detesti che io la tenga sempre accesa, mentre Sky manda le sue immagini di film o notiziari. Le tue proteste sono parte di quel passo a due; il mio sorriso è la risposta, le carezze suggellano la complicità.

Il divano mi culla mentre tu sei di nuovo a letto. L’intimo dona un’aria sexy alle tue lente contorsioni, mentre chiami a raccolta le forze per quel nuovo momento che ci attende: il vero inizio di una giornata da conquistare.

I piatti della sera sono lì che mi aspettano: la lavastoviglie brontola, ma acconsente a quel lavoro domenicale, ed accompagna la nostra colonna sonora con lenti sciabordii. La musica completa l’opera, e regala il coraggio a te di abbandonare quel rifugio che ci ha traghettati al sole di questa giornata.

Ti guardo mentre ti lavi. Mi piace, ti piace.

Il tempo scorre, parlare con te è un viaggio nelle tortuose e sinuose maglie di una fantastica mente. Donna, come donna sei tu.

Il letto deve essere rifatto. Le regole cosmiche ordinano questo, e devono essere soddisfatte. La tavola sparecchiata, i vestiti piegati. Sorrido, pensando a quando la legge ero io.

Ma il sorriso non si spegne, perché quella strana alchimia di differenze e complicità è ciò che aggiunge sale alla vita, e che dipinge ogni cosa di variopinti colori, sovrapponendo quel che vedo io a quello che i tuoi occhi e la tua immaginazione fanno diventare reale.

Sbircio il tuo profilo sexy mentre ti avvolgi nella tenuta casalinga. Oggi, domenica uggiosa, lo stress è sospeso. Con te si può, non c’è noia, non routine. Vieni da me; adoro quando ti siedi sulle mie gambe e mi guardi come se non ci fosse niente di più importante in quel momento. Sul divano, il tempo non ha importanza, e la giornata scorre come noi desideriamo.

Ci sarà il tempo in cui il mondo chiamerà, ed insieme decideremo di investire le giornate in qualcosa che lasci il suo ricordo. So che tu sei pronta a partire, pronta ad agire. A viaggiare. A vestirci e vedere gli amici. A spendere del tempo in famiglia. Al cinema. A cena. A rotolarci nel letto facendoci il solletico.

A parlare. Di tutto, di niente. Litighiamo, ed è bello. È naturale, è giusto. I tuoi vestiti occupano sempre troppo spazio, i miei sono sempre troppo in mezzo; non c’è una scarpiera vera, la doccia farebbe comodo. Nel frigo, non si lasciano gli alimenti nei piatti; la lavastoviglie va svuotata. I capelli infestano casa, il Roomba si è intasato… Quelle mensole con il computer sono impolverate, e quei fili sparsi fanno schifo.

La vita, quella che andrebbe vissuta, è piena di cose facili. Renderle difficili è strategico e fondamentale, pena la perdita di ogni contrasto. Del succo di ogni discussione. E poi far pace, e sciogliersi in un trionfo di diabetiche coccole.

La vita, quella che ognuno meriterebbe di conoscere davvero, si articola in mille piccoli dettagli, ognuno dei quali, vissuto a due, raddoppia le possibilità di assaporarne la vera essenza.

La spesa è fatta, la cena è pronta. Il film non ti distoglie da quel libro, le tue gambe sono un piacevole passatempo per le mie mani. La tua bocca è un ristoro per la mia sete di quotidiano calore.

Il pigiama invernale ti rende sexy quasi quanto un completo in pizzo. Mistero di un’intimità che non richiede artifici. Poche parole, la giornata si chiude, la tua testa sul mio petto… la luce si spegne. Il silenzio accompagna il tuo viaggio notturno, avvolti, entrambi, da un calore che non stanca.

Il risveglio è brusco, e la sensazione di felice serenità scompare presto, rivelando ciò che non è più sogno. Non più desiderio.

Mi alzo dal letto, e la casa accoglie la mia solitudine.

Lo so che ci sei. Traghetterò la mia vita attraverso fiumi di solitaria determinazione, e sorvolerò gli sconfinati spazi che mi separano dai miei sogni. So che, alla fine, ci sei tu ad attendermi. Oppure, più semplice, lascerò questo sogno alle notti, e regalerò i miei giorni a chi, almeno, possa farmi sentire a casa. Ovunque, dovunque. Senza pretese, senza sorprese. A chi, alla fine, saprà condividere quel guscio, ora grande appena per me.

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