L’album di foto

L’album di foto

“In un album di fotografie, non vedi mai i momenti tristi. Ma sono quelli che ti portano da una foto felice alla successiva”.
Questa frase, sentita in un filmetto americano, una di quelle commediole romantiche che ormai vanno così di moda, ha colpito, per qualche motivo, la mia immaginazione.
Forse perché, alla fine, la vita che conduco mi ha portato a cercare sempre di far funzionare tutto, come se, per qualche insana magia, ogni momento difficile dovesse congelarsi per sempre e determinare l’andamento della mia vita futura.
Forse perché ogni giorno buio ha segnato così pesantemente il mio passato, e quindi determinato il presente che ora vivo, da portarmi, ora, ad aver paura che si possano ripetere, e che possano impattare anche il mio futuro.
Forse perché, da sempre, sogno un futuro mascherato da capolavoro.
Forse perché… non so perché.
Sta di fatto che è assolutamente, irreversibilmente, meravigliosamente vero.
Non ci sarebbe la gioia e l’emozione se non attraversassimo momenti di difficoltà. Non esisterebbero legami duraturi se non fossero sottoposti a prove di rottura di ogni genere.
Non esisteremmo noi, se non fossimo costantemente forgiati dalle insidie e dai tranelli della vita.
Guardando le foto che porto con me nel mio cammino, mi accorgo come esse siano sempre appartenenti a quell’emisfero di luce che rende eccezionale ogni esperienza. Sono migliaia di istanti che mi ritraggono mentre il futuro sembra disegnarsi come in un sogno. Sono momenti che dureranno per sempre.
Ma tra ognuno di essi ci sono pensieri ed emozioni figlie della notte. Sguardi che si sono persi nelle pieghe del tempo, ma che hanno lasciato segni indelebili; lacrime che mai hanno impressionato una pellicola, ma che hanno scavato rughe invisibili sul mio volto; ferite che versano invisibile sangue, che mai sarà catturato da un obiettivo, ma che bagna le giornate della nostra esistenza.
Foto di luce che nascondono quel buio emisfero che, però, è parte integrante del nostro bagaglio.
Guardare un album di foto è come ammirare una mostra di capolavori, senza mai vedere il processo che ha portato alla loro realizzazione.
È come osservare una galleria di opere d’arte, senza però considerare la loro genesi. Le trasformazioni subite, le prove fatte dall’artista prima di ottenere il risultato sperato.
Un album di foto costituisce il percorso compiuto dai soggetti che vi sono immortalati, ma è in grado di unire solamente i punti in evidenza. I passi compiuti al buio restano nascosti, e si perdono inesorabilmente.
Ma è osservando bene, prestando attenzione ai dettagli, che è possibile scoprire le differenze tra i vari momenti. La lenta evoluzione delle nostre vite scrive sui nostri volti e sui nostri corpi il suo testamento. Ogni lascito è un invisibile marker che porta con sé tutta una storia.
È stato guardando le foto della mia vita che ho iniziato a riflettere sui motivi che mi hanno portato ad essere quello che sono. I ricordi di ciò che è stato svaniscono, ma il risultato è così evidente da non poter essere ignorato.
Ho pensato che sarebbe utile poter creare un altro album. Il complementare a quello che porto con me e custodisco con tanta gelosia.
La raccolta dei momenti di buio.
Dubbi, ansie, paure, fallimenti, delusioni, malesseri e cali di autostima.
Sono queste le emozioni che ci forniscono il nutrimento necessario. Portarci da un successo all’altro. Sono queste, le fasi discendenti, a farci respirare aria di vittoria durante le risalite.
È il tanfo delle fogne a permettere alla città di sembrare profumata.
Così, credo sia necessario tracciare questi momenti, che costituiscono lo scheletro della nostra esistenza, che hanno rafforzato e rafforzano la nostra struttura, permettendoci di saltare gli ostacoli ed atterrare con il sorriso sulle labbra.
La parte buia di ognuno di noi, in fondo, vale molto più di quella che mostriamo al mondo.
La parte nascosta, in genere, è quella vera.

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