Fifth day

Fifth day

La giornata inizia con la rituale colazione, seguita dalla preparazione degli immancabili panini… operazione che costa sempre un po’ di attenzione per non sembrare troppo sfacciati. Si aspetta quindi che i camerieri non guardino per incartare il panino e buttarlo in borsa.
Giusto per evitare di passare per i soliti italiani…
Si procede poi al ritiro dell’auto, che pensavamo noleggiata, avendo chiesto in reception di averla per le 10.30-11.00.
Scopriamo invece che ci sono stati una serie di fraintendimenti, ed alla fine ci danno una fantastica Citroen C3 automatica dal parco auto della società di noleggio interna all’hotel.
Invece di 85 Euro che pensavamo di spendere, con questo sistema riescono a chiedercene 100. Evvabbé…
Si parte, direzione Turku.
Arrivare è semplice, e poco dopo mezzogiorno parcheggiamo al centro (2,40 € per 1 ora, senza possibilità di sostare più a lungo). Giretto per la piazza del mercato, dove scopro amaramente di aver lasciato la memoria della EOS in hotel… sosta in nun negozio di fotografia dove ne acquisto una, 8 GB per 59€… tanto serve sempre, per fortuna!
Giretto per la città con pausa caffè al caffè degli artisti… in fondo, giusto per darci un po’ di arie, un minimo artisti possiamo considerarci, no?
Si ritorna alla macchina, ed in auto ci fermiamo alla cattedrale. Imponente, ma onestamente senza troppo interesse. L’impressione, condivisa, è che Turku sia mille volte inferiore ad Helsinki quanto a cose belle da vedere e fotografare.
Ormai, poi, la scimmia della fotografia è salita, e se non c’è occasione di fare scatti intriganti, si avverte la delusione comune.
In ogni caso torniamo alla macchina e ci dirigiamo verso il castello. Sulla guida doveva essere una cosa meravigliosa. Si rivela un po’ insoddisfacente. Architettonicamente interessante, frutto di un lavoro proseguito in vari secoli, che ha trasformato una piccola cittadella fortificata nel più grande castello della Scandinavia, purtroppo ha subito troppi rimaneggiamenti in epoca moderna, che li hanno reso poco suggestivo. Scatti pochi e senza troppo godimento.
La visita è lunga, e ci troviamo fuori alle 17 passate. Tardi per vedere il museo all’aria aperta che la guida consigliava. Sembrerebbe essere davvero interessante, un po’ come quello di Helsinki ma, secondo quanto letto, pieno di vestigia originali della vita dell’epoca, non ricostruite e non spostate dalle loro sedi. Una sorta di spazio ristretto in cui si è conservato un pezzo di città antica.
Alle 18 i musei chiudono, quindi decidiamo di andar via senza vederlo.
Imbocchiamo una strada secondaria che viaggia poco distante dall’autostrada, per poi imboccarla e lasciarla di nuovo alla volta della costa sud della Finlandia. Destinazione Tammisaari, un paese di mare in cui i finlandesi vanno in vacanza. La strada per arrivare in questa cittadina è qualcosa che noi non siamo minimamente abituati a vedere. Verde ovunque, scorci eccezionali, serenità percepibile.
Arriviamo e lo scenario citradino è entusiasmante. Un paese vivo, paesaggi spettacolari, ed un ristorante sull’acqua che è stato per noi portatore di un notevole parco foto e di una cena davvero meritevole.
Tanto il posto era interessante, infatti, che abbiamo deciso di fermarci, girare un po’ e fare scatti che ci risollevassero dalla delusione di Turku, e di cenare lì.
Il tramonto è stato suggestivo, ed il ritorno altrettanto ricco di emozioni, sovrastati da un cielo stellato come da anni non mi capitava di vedere ed accompagnati dal chiarore del sole che non scende abbastanza dietro l’orizzonte fino a tarda notte, creando degli effetti incredibili sui contorni degli alberi e delle colline.
Arriviamo ad Helsinki verso mezzanotte.
Parcheggiata finalmente la macchina, ci siamo cambiati ed abbiamo poggiato le cose in hotel e siamo riusciti immediatamente, alla volta del centro, dove ci era stato detto esserci una serata tipo notte bianca: locali aperti fino a tardissimo, spettacoli nei ristoranti, musei aperti, etc.
Prendiamo l’auto e ci rechiamo in uno dei posti che avevamo individuato le sere precedenti, ma che in genere aveva poca vita (come del resto tutti i locali di Helsinki).
Questa sera era pieno (sempre in relazione alla densità demografica della città, naturalmente… per lo standard italiano era appena vitale).
Ci piace. Ci prendiamo una birra ed osserviamo la popolazione finnica che si diverte… non si balla, ma c’è un vivace via vai di ragazzi e ragazze che si affollano tra il bar e le poltrone.
Non stiamo più di una mezz’ora (tempo di una birra9, poi prendiamo la macchina e ci avviciniamo al centro, dove parcheggiamo ed entriamo in una discoteca.
7 euro di ingresso, e c’è un pochino di fila (3 minuti circa).
Il posto sembra carino, ma poi scopriamo quanto sia realmente particolare: 2 piani (tre, in realtà, ma uno era chiuso) con almeno 5 diversi locali nel locale. Banconi da bar ovunque, musica differenziata, arredamento e frequentazione diversa tra le sale.
Ci divertiamo a girare e vedere tutto, particolarmente colpiti dalla presenza di tutti questi piccoli locali dentro quello che, all’esterno, sembrava un unico posto.
Abbiamo bevuto un’altra birra, poi niente più. Ballato un pochino, dove si poteva (la musica era varia, ma non tutta ballabile), e si sono fatte le 3 circa, mentre il locale iniziava lentamente a svuotarsi.
Alla fine abbiamo decretato che l’ora era matura per chiudere la serata, e ce ne siamo tornati all’hotel.
Pensando al fatto di dover restituire l’auto, abbiamo perso un sacco di tempo per fare il pieno, visto che avremmo dovuto restituirla come ci era stata lasciata. Trovato un benzinaio, e superata la difficoltà nell’accettazione di carte e bancomat, alla fine abbiamo scoperto che quella magnifica C3 ha consumato 50 euro per fare 400 km… Con la benzina ad 1,3 circa, vuol dire un consumo medio di meno di 12 km per litro… in autostrada… Evvabbé la seconda volta.

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