Fourth day

Fourth day

La giornata inizia a fatica… Doccia per svegliarsi dopo aver dormito comunque poche ore (chissà perché non riesco più a dormire molto bene), e poi solita abbondante colazione e relativa preparazione di panini per il pranzo. Si prepara lo zaino e via per scoprire il museo all’aperto dell’isola di Seurasaari.
Viaggetto in autobus, che ci lascia di fronte all’ingresso del museo, e poi si entra.
Dal primo momento siamo praticamente circondati da scoiattoli, e la cosa chiaramente stupisce noi e tutti gli altri visitatori presenti. Inizia il waltzer delle foto allo scoiattolo.
Esserini piccoli e nervosi, velocissimi, ci hanno accompagnato per tutta la giornata, complice la nostra ostinazione (ben ripagata) nel volerli fotografare da vicino, e durante possibili contatti fisici. Devo dire che sono uscite fuori delle notevoli foto, sia mentre gli si dava da mangiare, sia mentre, cosa assolutamente sorprendente, si arrampicavano sui pantaloni nostri o degli altri presenti.
Oltre alle foto agli sfuggenti animaletti, la visita ha contribuito a centinaia di foto fatte agli edifici, ricostruiti oppure originali, che rappresentavano lo stile di vita della fine 800 ed inizio 900 dei finlandesi. Case e fattorie di legno, arredate e visitabili, mostravano la vita del tempo. Uni degli aspetti intriganti è stato notare come tali edifici fossero davvero completi, ancorché interamente in legno. Erano presenti persino locali sauna.
Proprio all’insegna della sauna, il pomeriggio, dopo un breve ritorno in hotel alla fine del giro naturalistico, ci ha visto recarci nel quartiere Kallio, un pochino meno centrale e turistico, ed effettivamente molto diverso da quelli solitamente frequentati in questi giorni. Uno degli obbiettivi era provare una sauna pubblica. Un locale, cioè, con una storia da raccontare e frequentabile tramite pagamento da chiunque.
Ce ne sono numerosi, ma non siamo entrati se non per chiedere info. La motivazione? Ci sono sembrati molto abbandonati, poco caratteristici e non allettanti come ci aspettavamo.
Lo so, è un discorso molto “turistico”, ma alla fine abbiamo pensato che, sauna per sauna, valeva la pena di farla in hotel.
Abbiamo, così, fatto ritorno (un po’ a piedi e un po’ col tram) in albergo, dove ci siamo concessi un grappino e poi la sospirata sauna.
Interrotti da un quartetto di poco raccomandabili soggetti che dono entrati con panini e birra bei locali della sauna e si sono portati dentro la birra, da sorseggiare, a loro avviso, in un posto con 90 gradi celsius. Uscivano ed entravano in maniera puramente randomica, ed hanno ingenerato in chi era li dentro un senso di fastidio e rabbia che, purtroppo, ha un pochino smorzato la sensazione di pace e benessere originate dall’effetto post-sauna.
In ogni caso i muscoli hanno ringraziato questo tempo (qualcosa più di un’ora) dedicato al relax, e siamo risaliti contenti in camera, pronti per uscire di nuovo per cena.
Questa volta la scelta è caduta su un posto visto di passaggio nei giorni precedenti ma che era strapieno di gente, tutta in piedi, a causa di un concerto di musica dal vivo.
Qui ad Helsinki accade quotidianamente di avere concerti dal vivo in pub e ristoranti, e la popolazione locale sembra apprezzare in modo particolare questa cosa, tanto che, finito il concerto, i locali tendono a svuotarsi molto in fretta.
Siamo comunque andati a mangiare in questo ristorante, dove, per l’appunto, il concerto era appena finito, ed abbiamo assaggiato due piatti molto buoni: io ho preso un “filetto 45 sec.”, che sarebbe il tempo di cottura per lato del filetto stesso. Il gestore è molto disponibile, ed abbiamo chiacchierato piacevolmente di parecchie cose, tra cui i motivi della scarsa vitalità locale durante le ore un po’ più avanzate della serata.
Ci è stato confermato che qui si tende a cenare molto presto (addirittura alle 16.30-17.00), e di conseguenza la vita notturna segue quel tipo di orario.
In ogni caso, dopo un discreto espresso ed un’ottima grappa di Amarone, e 40 euro di conto, siamo usciti e diamo andati un po’ in giro.
La serata non ha visto la nostra presenza in altri locali, complici la stanchezza e la scarsa voglia di bere ancora, ed all’una eravamo in hotel.
L’ora successiva è trascorsa a guardare le foto scaricate e, per me, quella dopo a scrivere questo articolo sull’iPhone, prima di crollare addormentato.