Third day

Third day

Finalmente il sole. Ci voleva. Dopo la giornata di ieri, passata tra pioggia, vento e nuvole bianche ed uniformi che uccidevano i contrasti ed i colori, oggi finalmente questa città mostra le sue vere tinte.
Si parte verso quello che ormai abbiamo capito essere il centro, o comunque la parte più viva della città. Raggiungiamo presto un mercatino, che si trova nei pressi dell’hotel. Sembra più che altro un mercatino delle pulci, ma è grazioso e pieno di gente. Kauppahalli si chiama. Probabilmente Kauppa vuol dire mercato.
continuiamo e raggiungiamo presto le zone centrali. Alexandersgatan ed Etelaesplanadi sono le due vie principalmente frequentate. Sulla seconda, alla fine, si apre una grossa piazza dove c’è un enorme mercato (Piazza del mercato, o Kauppatori, per l’appunto).
Giriamo questo posto pieno di bancarelle di ogni tipo, tutte molto interessanti: cose da mangiare cucinate in gigantesche padelle, ninnoli vari fatti a mano, oggetti tipici in legno e pelli di varia natura.
Giriamo un po’ per il mercato, e poi ci rechiamo aldilà del ponte, sull’isoletta di Katajanokka.
Edifici particolari, ricchi di torrette e portoni in pietra, e strade tranquille, oltre che una magnifica vista in riva al mare da cui le barche e la costa fornivano interessanti spunti fotografici.
Terminata l’isoletta, dopo aver visto la cattedrale Uspenski, ci si reca all’imbarco per l’isola di Suomenlinna. Patrimonio dell’Unesco, è un’isola fatta di strade sterrate e case di legno, molto affascinanti. Un caffé in una di queste case, e poi via verso l’isola successiva, collegata con un ponte e costituita da una roccaforte, anticamente un avamposto difensivo contro la russia.
Una passeggiata fantastica che ci porta anche ai piedi di un sottomarino, visitabile, posizionato sulla riva e molto fotogenico. Girando per le strade della cittadella fortificata, si scoprono scorci molto affascinanti e si gode di un’atmosfera di relax unica.
Terminato il giro, si torna indietro con il traghetto e si completa il giro con la piazza del senato e relativa cattedrale, per poi andare verso le vie del centro (Alexandersgatan ed Etelaesplanadi), dove ci si ferma per una birra all’incrocio con Mikonkatu.
Il tempo tende a peggiorare un po’, qualche goccia di pioggia si fa sentire e quindi ci si avvia verso l’hotel con il tram.
Un po’ di relax, una bella sauna come si deve (più di un’ora spesa tra sudore e docce fredde), e poi di corsa verso i soliti posti per cenare.
Si va in un locale dalla cucina apparentemente tipica. Si cena a base di orso, alce e renna, ma il tutto, sebbene sia di qualità, risulta poco e costoso.
Il posto è gradevole e l’atmosfera ed i particolari curati, ed i 45 euro a testa non pesano eccessivamente.
Dopo questa cenetta a tema, abbiamo riprovato ad entrare in qualcuno dei posti in cui eravamo stati le sere precedenti e che ci erano sembrati assolutamente morti.
In particolare, siamo tornati nelle strade percorse la sera prima.
Cuba: un disco pub senza pista da ballo, pieno di ragazzi e ragazze di giovine età, probabilmente (così apparivano) un gruppo di amici che sono soliti frequentarsi.
Musica decente, cocktail non all’altezza, ingresso 5 Euro e guardaroba 2 Euro.
Siamo stati lì un’oretta o poco più, e verso mezzanotte siamo usciti per vedere che aria tirasse in altri posti.
Apollo: live club. Musica dal vivo, pista da ballo, 2 piani ed un sacco di spazio.
Non si pagava l’ingresso, ma solo perché lo spettacolo della serata era già finito. Poca gente, e tutta in fase di uscita.
In pratica la vita finlandese si svolge tra il dopopranzo e le 23, quando sembra scattare una sorta di coprifuoco. Questo, chiaramente, solo a partire dal mercoledì, poiché lunedì e martedì sono due serate totalmente deserte.
All’una eravamo in hotel, pronti a coricarsi. Ho speso l’ora successiva a scrivere l’articolo (quello che doveva raccontare della giornata di oggi) sull’iPhone… con tutte le difficoltà della tastiera virtuale e della stanchezza notturna. purtroppo la connessione dell’hotel non è sempre costante, e quindi in fase di pubblicazione ho perso l’articolo, che ho provveduto a riscrivere completamente (questa volta dal PC), in maniera il più possibile simile a quella che era la versione originale.
La giornata si è conclusa con me che tentavo di dormire (dopo aver lanciato imprecazioni a iosa per la disavventura con l’articolo) malgrado il russare intenso di Alessandro, il mio compagno di avventura nonché noto orso grizzly).
Giornata intensa sotto molti punti di vista, quindi…

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