Grido

Grido

Note di pianoforte che fanno volare… noi che abbiamo dimenticato come poter immaginare di poter guardare oltre la fine del mare… Senza gli occhi, provando a sentire il canto della vita che chiede di uscire… Quella vita che continuiamo a sprecare, immersi in un rassicurante torpore. Il tempo si ferma…

È come un grido che, lentamente, prende forma. Come un prigioniero in catene che sia stato drogato, e che pian piano si risvegli. Prende coscienza della situazione in cui si trova. Osserva la sua prigionia con distacco, non comprendendone appieno le implicazioni. La vita, poi, lo raggiunge all’improvviso. Lo trova impreparato. Smania di uscire e riprendere il suo corso.
È come un grido, ma è molto di più… È bisogno di assaporare quel gusto ormai perso. Di nuovo.
È un giorno di quelli che non dovrebbe finire. Quel grido è pronto ad uscire. Si spegne la musica, e tutto, lentamente, ricomincia a fluire.

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