Un passo in più
La sensazione era quella di una mancanza. Strano davvero, perché a lui nulla mancava mai.
Chiudendo gli occhi, in quell’esatto momento, vedeva tutto con estrema chiarezza. La linearità del percorso fatto finora lo stupiva, specie considerando che ogni istante di quel cammino aveva portato con sé dubbi, difficoltà e crisi, e che ogni evoluzione era costata rinunce, sacrifici, mortificazioni ed innumerevoli tentativi, molti dei quali avevano rallentato, se non arrestato o invertito, il processo stesso di avanzamento.
Bastava disattivare per un attimo gli stimoli esterni e, tutto questo, appariva così semplice e lineare da far sembrare alieno il solo pensiero del costo che aveva avuto.
Lightness
Quando il sorriso è un’arma che travolge, capisci che la vita è fatta anche di leggerezza. Quando basta un attimo per dimenticare una giornata dura, capisci che il tuo mondo non finisce dove hai sempre sospettato. Quando lo spazio davanti a te si espande, ed il tempo si moltiplica, comprendi che un solo istante può insegnarti tutto quello che non sai. Quando riesci a sentirti vivo, puoi correre e saltare. E guardare ad ogni cosa in modo nuovo.
Il momento perfetto
Le note erano tutte attorno a lui. Ne avvertiva le vibrazioni, mentre camminava tra la gente. Migliaia di persone, ognuna col suo mondo, ognuna con i suoi pensieri. Lui aveva la musica a spegnere i suoi. Troppo intensi, presenti, spaventosi.
Scivolava silenzioso in quel mare di sconosciuti, e guardava i loro volti, ignari di quanto stesse per accadere.
Quando le foglie sorridono
Tutto ha un inizio, ed una fine. Non si scappa da questa regola base.
Eppure siamo soliti vivere pretendendo che ciò che facciamo sia in realtà eterno. Ci illudiamo che qualcosa possa durare perché, altrimenti, non saremmo in grado di dargli abbastanza importanza da potervi porre la dovuta attenzione.
Siamo orientati al risultato, investiamo su ciò che riteniamo possa essere un investimento per il futuro.
Salvo, poi, restare spiazzati dalla sua prematura fine.
Danza nel vuoto
Sento distintamente lo strappo di qualcosa che si lacera; non riesco a deglutire; la gola è secca e la bocca impastata.
Pensieri volano, si aggrovigliano, mutano e cercano disperatamente un appiglio. Quando ti rendi conto che stai distruggendo qualcosa di importante, ogni altra cosa perde valore, si appanna miseramente, lasciando un vuoto pressoché totale.
By mistake
Things happen. Sometime. Somewhere. By mistake, most of the time. You are sure about your life, planning your short term future. You down a stair, and a different future appears. Stop thinking, start feeling. Life to be lived is there.
Pausing life
Mettere un punto. Fermarsi. Concedersi il tempo per una palla di neve, un pupazzo, una passeggiata tra la neve. Roma come Cortina. Meno adatta, insufficiente a gestire il disagio. Tanto che la vita si ferma. Una pausa.
Non per scelta, ma per necessità, si indossano gli scarponi, si recuperano i guanti, e si scende in strada, o nel parco. Disastro per gli spostamenti, i romani alzano gli occhi, sorridono e si concedono una tregua in una vita fatta per correre. Non tutti. C’è chi si dispera, come sempre quando il mondo è in ginocchio, piegato da una natura che poco si cura di noi, e segue il suo ciclo.
Vita da vivere
Aprire gli occhi nel buio; sentire il tuo tenue respiro; stringermi delicatamente contro la tua morbida pelle di velluto; accogliere il tuo corpo che aderisce al mio,e sorridere nel silenzio di una notte insieme.
Una delle mille, sempre un po’ speciale, sempre un po’ nuova.
Stop Motion
Intimità violata
Un’opera d’arte. Un rettangolo perfetto, davanti ai miei occhi. 70×120 centimetri. Una porta, che prima non c’era.
Un varco, che mette in diretto collegamento lo spazio “di tutti” con quello che prima era soltanto mio.
Uno sguardo basta a capire che quel che c’era, ora non c’è più.